Cerimonia e resoconto

La III edizione del Premio Filosofico “Giambattista Vico in Italia e nel Mondo” è stata organizzata dalla sezione di Filosofia del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli e dal Comune di Bacoli, finanziata dal Consorzio Interuniversitario “Civiltà del Mediterraneo” e dalla Società Filosofica Italiana anche a nome delle tre sezioni campane (di Avellino, Napoli e Salerno) che hanno direttamente partecipato ai lavori del Premio.

Il “PREMIO” è la naturale e coerente prosecuzione dell’iniziativa del Certame filosofico vichiano degli scorsi anni. Abbiamo voluto enfatizzare meno l’espressione certame non per rinnegare i nostri precedenti lavori ma per dare maggiore risalto al contributo di studenti e delle loro rispettive scuole da premiare in un momento molto difficile della nostra città e dell’Italia intera, quasi a voler sottolineare gli aspetti positivi del nostro fare scuola.

L’iniziativa è nata dall’esigenza di mettere in relazione due segmenti dell’istruzione pubblica italiana – Licei e Università – che, per tradizione o pigra autoreferenzialità, hanno vissuto o voluto vivere di luce propria fino ad oscurare tutto il panorama culturale effettivo maturato nelle realtà territoriali di riferimento. Steccati e presunti primati, eccellenze sbandierate a gran voce ma solo utilizzando il linguaggio burocratico non sempre hanno saputo intercettare il bisogno di conoscenza del nostro tempo di grave crisi finanziaria e di disorientamento etico-politico. Eppure, al di là delle accademiche mode «post-moderniste» e «neo-realiste», la filosofia è in grado di offrire opportunità di riflessione ragionevole e critica sul nostro agire «pratico» nel senso nobilissimo delle ragioni della prassi dentro la polis, per riarticolare un vissuto dell’uomo contemporaneo fatto di azioni e di idee, di fatti in idee e di idee nei fatti. Da questo punto di vista oggi più che mai c’è bisogno di “filosofia”, di “filosofie” che tendano a studiare le connessioni dei fatti e delle idee degli uomini, storicamente e politicamente, dentro i saperi positivi senza mai sciogliersi in nessuno di essi o esprimere cieca fedeltà a uno di essi, confermando sia pure in negativo quella volontà antica della filosofia di essere regina di tutte le scienze in quanto metafisica. Il che corrisponde ad un sempre diffuso bisogno di formare e comunicare (nelle forme più diverse e “leggere”, digitali e no, ma tutte programmaticamente antiscolastiche e antidogmatiche) un sapere non ristretto a logore parole-chiave del nostro tempo (dalla programmazione didattica della scuola primaria e secondaria all’ offerta formativa di impronta universitaria), tutte spie di una tendenza a catturare le coscienze dei insegnanti e dei alunni, a coartarle nel segno dell’enfatica dimensione del commercium intellettuale per una prospettiva tesa a misurare le quantità e non le qualità del sapere, paradosso del nostro tempo, misurabile e “relativo” (Einstein) ma declinante per crisi di significati.

Il progetto è stato articolato in varie fasi essenzialmente rivolte all’aggiornamento professionale dei docenti intervenuti e agli studenti con lezioni tenute da esperti nazionali ed internazionali:

G. Cacciatore, Univ. Napoli Federico II, Poesia e storia nella Scienza nuova prima; F. Lomonaco, Univ. Napoli Federico II, Dal Diritto universale alla Scienza nuova del 1725; C. Megale, Univ. Napoli Federico II, L’ «impossibile credibile»: primo principio della poesia divina; C. Cantillo, Univ. Salerno, Verso la boria delle nazioni e la boria dei dotti; R. Diana, CNR – ISPF, Attingere il primitivo: tra riflessione e ostensione di una possibile complicità tra Vico e Stravinsky; S. Roic, Univ. Zagabria (Croazia), L’idea di un dizionario di voci mentali comune a tutte le nazioni; S. Sini, Univ. Del Piemonte Orientale, Vico “cognitivista”; R. Bassi, Univ. Di Padova, “Dura necessità” della lingua e virtù dell’eroe: le verità eterne della natura divina; M. G. De Ruggiero, La funzione delle immagini; S. Knauss, Unv. di Halle (Germania), Cosmopolitismo vichiano? La discussione contemporanea.

Dal 20 al 22 marzo 2014 la Casina Vanvitelliana del Fusaro, a Bacoli, ha ospitato 300 studenti e 10 docenti dei seguenti Istituti: Liceo scientifico statale “G. Bruno” di Arzano (Napoli), Liceo classico statale “Vittorio Emanuele” di Napoli, Liceo classico statale “A. Genovesi” di Napoli, Liceo classico statale “G. Vico” di Napoli, Liceo classico statale “G. Carducci” di Nola, Liceo scientifico statale “L.B. Alberti” di Napoli, Liceo scientifico statale “V. Cuoco” di Napoli, Liceo scientifico statale “E. Vittorini” di Napoli, Istituto d’istruzione superiore “A. Tilgher” di Ercolano (Napoli), Scuola militare “Nunziatella” di Napoli.

La prova finale si è svolta presso l’Ateneo federiciano nei giorni 9 e 16 aprile con il commento scritto di un brano della Scienza nuova del 1725, nella nuova edizione pubblicata a cura e con introduzione di F. Lomonaco (Napoli, Diogene, 2014), distribuita in tutte le scuole partecipanti.

Il tredici maggio nell’aula Piovani dell’Università di Napoli Federico II, il Prorettore Manfredi, il Direttore del dipartimento De Vivo, il professore Lomonaco e la professoressa Megale hanno premiato gli studenti Francesco Velotto del liceo “Genovesi” di Napoli e Vincenzo Piscopo del Liceo “Bruno” di Arzano. Alla cerimonia di premiazione, invitato d’eccezione, Rafa Benitez allenatore della squadra di calcio SSC Napoli ha incontrato gli studenti partecipanti intervenendo su tematiche educative e pedagogiche: la sana competizione, la determinatezza nel perseguire i propri fini e la disciplina, raccontando di sé come educatore ancor prima che allenatore.

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Premiazione 2014